Sciopero generale, presidio alla Snaidero

Tornano in piazza le battaglie per i salari, per una riforma fiscale che sostenga il potere d’acquisto di salari e pensioni, per la difesa della sanità  pubblica, per una riforma previdenziale che allenti la rigidità  della legge Fornero. Assieme alla grande sfida delle politiche industriali, tema centrale della nuova giornata di sciopero che domani toccherà  tutte le regioni del nord. A proclamarla, nell’ambito della mobilitazione contro la Finanziaria varata dal Governo, sono ancora una volta Cgil e Uil, con uno stop di 8 ore, quindi dell’intera giornata lavorativa, che stavolta toccherà  i settori privati. In Friuli Venezia Giulia l’agitazione toccherà  una platea di almeno 300mila lavoratori, da tutti i comparti del manifatturiero ai servizi, dalle utility al commercio.
La giornata, come spiegano i segretari regionali di Cgil e Uil, Villiam Pezzetta e Matteo Zorn, sarà  caratterizzata anche da una serie di iniziative e manifestazioni sul territorio. Una delle più importanti, e la principale in provincia di Udine, si terrà  dalle 9.30 alle 10.30 a Majano, davanti alla sede della Snaidero, una delle fabbriche simbolo dell’industria del mobile e del manifatturiero regionale, da tempo costretta a convivere con una non facile situazione di mercato. Volantinaggi e sit-in sono previsti davanti a numerose aziende, oltre agli altri due presidi territoriali in programma a Pordenone, alle 11 sotto la Prefettura, e a Trieste, alle 10 in piazza della Borsa.
Al centro della giornata, come detto, anche l’esigenza di un rilancio delle politiche industriali, «che ora come ora sono del tutto assenti ““ denuncia il segretario regionale della Uil Matteo Zorn, nonostante la bussola da anni ci indichi la direzione della transizione ambientale ed energetica». Uil e Cgil chiedono un cambio di passo anche sul fronte degli incentivi alla crescita, «che non devono essere erogati a pioggia, ma guardare a obiettivi strategici, a generare lavoro stabile e ben retribuito, con particolare attenzione ai giovani e alle donne». Sul tavolo anche la crisi della Wartsila, a meno da una settimana dal tavolo ministeriale del 30 novembre, «convocato in grave ritardo», dichiara ancora Zorn.
Ma sono anche altre, nell’industria, le situazioni che destano preoccupazione e allarme nel sindacato, «dalle incognite sul futuro di Electrolux a vertenze come quella di Dl Radiators», sottolinea Villiam Pezzetta. «Lo sciopero di domani ““ dichiara il segretario regionale della Cgil ““ sarà  un’occasione di rilancio del grande tema della centralità  del manifatturiero per la tenuta del sistema economico e sociale del Friuli Venezia Giulia. Questa regione ““ prosegue Pezzetta ““ ha bisogno di un’idea di futuro che concentri obiettivi e risorse su ben precisi settori strategici, abbandonando una logica di distribuzione a pioggia, generica e dispersiva. Serve un progetto di politica industriale che ha caratterizzato solo parzialmente la gestione del Pnrr, così come si sente l’esigenza di rafforzare il ruolo di interlocuzione della Regione con le aziende e i settori chiave del manifatturiero».