Basta infortuni! Sciopero Cgil-Uil l’11 aprile

Si va verso lo sciopero, per chiedere finalmente una vera svolta sul fronte della lotta agli infortuni. È quanto è emerso dopi il tavolo tecnico tenutosi lunedì tra il ministero del lavoro e le segreterie nazionali dei sindacati delle costruzioni di Cgil e Uil, che chiederanno ai lavoratori di incrociare le braccia giovedì 11 aprile. «Abbiamo avanzato diverse proposte non solo per estendere la cosiddetta patente a crediti a tutti i settori, ma anche per renderla veramente efficace nei cantieri», hanno spiegato al termine dell’incontro i Segretari generali di Feneal-Uil e Fillea Cgil,Vito Panzanella e Alessandro Genovesi. «Purtroppo – hanno aggiunto Panzanella e Veronesi – abbiamo registrato molte distanze e una volontà più di fare propaganda che non di una vera trattativa per affrontare il tema di come qualificare le imprese ed il settore, in particolare quello degli appalti privati».
Una maggiore qualificazione all’ingresso per chi vuole fare impresa, a partire dall’obbligo di avere propri mezzi e dipendenti, l’inserimento delle malattie professionali nelle cause di perdita di punti, l’obbligo di corsi aggiuntivi per i dipendenti e investimenti in macchinari per recuperare crediti, l’applicazione obbligata della patente a tutte le aziende, comprese quelle con qualificazione Soa. Queste alcune tra le principali richieste portate al tavolo da Feneal e Fillea, deluse però dalle risposte ottenute. «Per questi motivi hanno spiegato i segretari generali – rimane in piedi la mobilitazione confederale di Cgil e Uil sulla sicurezza, a cui Feneal e Fillea parteciperanno con uno sciopero dell’intera giornata dei lavoratori del settore delle costruzioni. Non si può andare avanti con questa strage quotidiana, per questo dobbiamo portare le tutele del Codice Appalti in tutti gli appalti privati, dobbiamo qualificare all’ingresso chi vuole fare impresa edile, dobbiamo colpire chi fa dumping e specula sulla vita delle persone, senza guardare in faccia nessuno, dobbiamo introdurre l’aggravante di omicidio sul lavoro».