Legno, al via le assemblee sul rinnovo contrattuale

Sono già  incominciate nelle fabbriche del Friuli Venezia Giulia le assemblee sull’ipotesi di rinnovo contrattuale del settore legno-arredo, sottoscritta la scorsa settimana da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil con Federlegno. L’intesa, sulla quale i lavoratori saranno chiamati a esprimersi entro gennaio, coinvolge 250mila addetti a livello nazionale e 18mila in regione. L’accordo riconosce loro un incremento salariale diviso in due parti: una fissa e certa, con 47 euro medi (livello AS1) a decorrere da gennaio 2017, l’altra legata all’inflazione (indice Ipca più costi energetici), con due scatti salariali a gennaio 2018 e gennaio 2019, per un ulteriore aumento di 54 euro (sempre al livello AS1). Nell’arco complessivo di validità  del contratto, che decorre da aprile 2016 e scadrà  il 31 marzo 2019, il totale degli aumenti ipotizzati ““ dati dalla somma tra la parte fissa e la componente legata all’inflazione ““ è quindi di 101 euro al livello medio AS1, mentre al livello AE1 il totale si assesta a 75 euro, di cui 35 di scatto certo a partire da gennaio. Per quanto riguarda gli orari di lavoro, viene previsto un aumento delle ore (112), con percentuali di maggiorazione che vanno dal 14 al 20%. Tale soluzione ha consentito di respingere la pretesa di Federlegno, che puntava a introdurre l’obbligo del lavoro di sabato e domenica e a una piena deregolamentazione della flessibilità , senza confronto con le Rsu. Tra i risultati ottenuti anche una positiva regolamentazione dell’apprendistato e il mantenimento degli attuali tetti sul ricorso a contratti a termine e lavoro interinale, con percentuali soggette a verifica annuale con le organizzazioni sindacali.
«Grazie alle iniziative messe in campo in questi mesi insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del settore ““ hanno commentato ile segreterie nazionali di Fillea, Filca e Feneral ““ siamo riusciti a respingere le irricevibili proposte avanzate inizialmente da Federlegno su aumenti salariali e lavoro flessibile e a introdurre, nonostante l’assenza di un nuovo modello contrattuale, un diverso metodo di calcolo dei minimi salariali. La prima tranche di aumento fisso mensile, che sarà  erogata senza alcuna verifica, punta anche a rilanciare la domanda interna, mentre sarà  la seconda tranche, erogata in due scatti, a garantire l’adeguamento dei salari al costo della vita».
Tra gli altri aspetti importanti previsti dall’intesa le 16 ore di formazione per i lavoratori che opereranno per la prima volta in un cantiere, ulteriori 8 ore annuali sulla sicurezza nel cantiere, la certificazione del lavoro notturno, l’incremento della quota aziendale di contribuzione alla previdenza complementare (+0,30%, spalmati in 3 anni) e alla sanità  integrativa (5 euro al mese, di cui 3 dal 2017 e altri 2 dal 2018).