Ape social e precoci, al 15 luglio quasi 1.400 domande in Fvg

Sessantaseimila domande a livello nazionale, quasi 1.400 in Fvg, con una prevalenza di quelle presentate dai lavoratori precoci rispetto all’Ape social. Questi i dati aggiornati Inps sulle domande di pensione anticipata in base alle nuove regole stabilite con i decreti di metà  giugno, alla scadenza del termine del 15 luglio, il cui rispetto darà  la garanzia, una volta che l’Inps avrà  accertato la sussistenza delle condizioni richieste, all’accesso alla pensione entro l’anno in corso (anche in modo retroattivo, per chi fosse già  in possesso dei requisiti, a partire dal 1° maggio scorso).
A fornire i dati è la Cgil del Fvg, sulla base delle cifre comunicate dall’Inps. «I dati ““ commenta il segretario regionale Villiam Pezzetta ““ confermano la nostra previsione di circa 2mila beneficiari complessivi nel biennio 2017-2018, che rappresenta l’arco temporale di applicazione delle due misure. Questo tenendo conto del fatto che nel 2018 il numero delle richieste dovrebbe attestarsi più o meno attorno alla metà  di quelle presentate nel 2017».
In linea con una stima nazionale di 100mila beneficiari, di cui 65mila nel 2017, le due misure varate dal Governo si confermano d’impatto piuttosto limitato, se raffrontate al drastico aumento dell’età  pensionabile introdotto dalla riforma Fornero, «che al di là  del suo impatto sui conti previdenziali ““ rimarca Pezzetta ““ non ha soltanto determinato conseguenze gravi in termini di esodati e di allungamento della vita lavorativa, ma ha anche dato un pesante contributo all’aggravarsi della disoccupazione giovanile». Né la Cgil si attende un grande contributo dall’Ape volontaria, sulla quale si attendono ancora i decreti attuativi, viste le penalizzazioni elevate legate al costo del prestito pensionistico e delle polizze assicurative.
Per quanto riguarda le singole categorie di beneficiari, un buon apporto è atteso dagli operai edili, visto il loro inserimento nell’elenco dei lavoratori addetti a mansioni gravose. A rendere un po’ meno complesso, per loro, l’iter delle domande la possibilità  di certificare i 6 anni di lavoro gravoso richiesti dalla normativa (negli ultimi 7 decorsi) dalle casse edili e non dalla singola azienda.
Tornando ai numeri dell’Inps, il dato che spicca è  il forte divario tra nord e sud nelle caratteristiche delle domande. Se a livello nazionale (e in particolare nelle regioni del mezzogiorno) la componente maggioritaria è rappresentata dall’Ape social (39.800 domande contro 26.600), nel nord prevalgono le richieste provenienti dai cosiddetti precoci, con l’unica eccezione della Liguria. Così anche in Fvg, che occupa il 13° posto nazionale per numero di domande presentate con 1.363 domande, di cui 647 di lavoratori precoci (quelli con 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni di età , ammessi al pensionamento anticipato in presenza di 41 anni di contribuzione) e 714 per Ape social. Per quanto riguarda le categorie di beneficiari, che coincidono per le due misure, a livello nazionale la più numerosa è rappresentata dai disoccupati, 34mila su 66mila richiedenti, seguiti dai lavoratori impegnati in mansioni gravose, che sono 15mila.